Accettati liberi muratori lo si diventa per vocazione. In quella che oggi è: ‘una sfrenata mondanità, figlia del materialismo moderno’; il massone ne abiura nel profondo, la profana idolatria. Egli manifesta questa contrarietà intellettiva, con l’intima ricerca dell’elegante umiltà della propria anima, che: ‘avversa il consumismo contemporaneo’. Liberi muratori si diviene attraverso l’abbattimento del proprio ‘concentrico ego’; accompagnando l’estensione del proprio spirito, verso l’amore fraterno della natura e degli esseri viventi tutti. Massone lo si aspira ad essere con cuore puro; perché solo attraverso il coraggio del cambiamento, si può giungere alla penitenza profana. Si diventa liberi muratori solo dopo un profondo lavoro di mutamento del proprio egoismo personale, in mutuo soccorso verso tutti i bisognosi. Primo imperativo di ogni essere umano, che desideri essere ammesso ed iniziato all’istituzione massonica; è la costanza e l’osservanza di tutti i nostri ‘landmarks’. Questi nostri ‘landmarks’, universali ed imperituri; sono i paletti irremovibili a cui ogni massone si attiene e che segue in modo continuativo e senza soluzione di continuità alcuna. Massoni lo si è sempre; e mai a comando. La reciproca lealtà ed il sano rispetto dei propri doveri verso la patria, verso le Sue leggi, verso la propria famiglia ed i propri confratelli; distinguono e caratterizzano un massone da un profano. L’alto senso del dovere e dell’impegno morale di ogni massone; ne contraddistingue sempre, il proprio onore verso l’istituzione che rappresenta: ‘senza mai incorrere in comportamenti contro la pubblica morale’. Questi profondi impegni vogliono significare: “perché essere un massone”.